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Il 18 ottobre 2023, con il Decreto Legislativo numero 152, sono state introdotte delle novità sulla Carta Blu UE per i lavoratori stranieri qualificati, pubblicate in Gazzetta Ufficiale n. 256 del 2 novembre 2023.

La Carta Blu UE è un permesso di soggiorno per lavoratori altamente qualificati provenienti da paesi al di fuori dell’Unione Europea, che gli permette di lavorare all’interno di uno Stato membro.

Il nuovo D.Lgs. modifica il Testo Unico sull’immigrazione e le norme riguardanti la condizione dello straniero, stabilite dal DL 25 luglio 1998, n. 286.

La novità principale è l’ingresso consentito per periodi superiori ai tradizionali tre mesi, esclusivamente per i lavoratori altamente qualificati, secondo le quote annuali stabilite. I beneficiari devono svolgere prestazioni lavorative regolari, supervisionate da un’altra entità giuridica o persona fisica.

I requisiti richiesti sono questi:

  • un titolo di istruzione superiore di livello terziario o una qualifica professionale post secondaria di almeno tre anni
  • in alternativa, il possesso di una qualifica equivalente al livello 6 del Quadro nazionale delle qualifiche
  • un’esperienza lavorativa di almeno 5 anni paragonabile ai titoli di istruzione superiore, correlati al futuro impiego

Le regole vincolanti comprendono la necessità di una qualifica professionale superiore con almeno tre anni di esperienza in un settore pertinente nei sette anni precedenti alla richiesta.

Sono esclusi coloro in cerca di protezione temporanea, cure mediche o richiedenti protezione internazionale. L’ottenimento della Carta Blu UE richiede un’offerta di lavoro vincolante per almeno sei mesi e un compenso conforme alle disposizioni contrattuali o almeno pari alla retribuzione media stabilita dall’ISTAT.

Il nuovo decreto specifica che chi ha ottenuto il documento in un altro Paese UE può lavorare in Italia per un massimo di 90 giorni nell’arco di 180. Il rilascio della Carta Blu UE avviene presso il Questore, mentre la richiesta del nulla osta è compito del datore di lavoro, presso lo Sportello Unico per l’immigrazione presso la Prefettura – Ufficio Territoriale di governo di competenza.